Il Coach competente

di Grazia Geiger
Il coach nonostante le numerose teorie e descrizioni in proposito ormai ben note, è l’esperto, ossia colui che di fronte alla richiesta di aiuto da parte del cliente, di arrivare ad un obiettivo specifico, ha le competenze per accompagnare e giungere al traguardo desiderato.
Durante la sua formazione professionale ha appreso e integrato strumenti utili a tale scopo, a seconda delle sue preferenze, capacità e formazione di base. Intelligenza emotiva, i vari stili di apprendimento, ad esempio ecc.
Soprattutto ha una abilità che esercita strada facendo: l’empatia.
Cioè entra in contatto con le emozioni del suo cliente, ne comprende appieno le esigenze e attraverso un percorso stabilito, dopo alcune e opportune tappe preliminari previste (accordo e preparazione del processo) si avvia verso il viaggio programmato.
Soprattutto è empatico con sé stesso, contatta e usa le sue emozioni, fornisce agli altri un modello di benessere ed equilibrio attuato già nella sua vita personale e professionale.
Obiettivo principale del nostro metodo-scuola-academy è perseguire lo scopo benefico, legato alla salute, al benessere al contagio sociale, alla diffusione di una filosofa di vita che abbia come base la positività, i valori e il rispetto prima per sé e poi per gli altri.
ID Coaching School ha a che fare con l’ identità: il coach si conosce, si riconosce, ha un credo e preparazione basato su standard internazionali, la sua formazione è continua, e ha come obiettivo il benessere dell’altro. A questo proposito ci riferiamo alle 11 competenze dell’ICF International Coaching Federation che delineano in modo confutabile le linee guida e i confini entro i quali bisogna muoversi.
L’ambito di applicazione del coaching potrà essere l’azienda o il privato, tuttavia la relazione, il rapport, la cura della privacy, l’entusiasmo per un cambiamento positivo, sono obiettivi di lavoro-vita del Coach.
Fare ed essere il Coach, che sempre ormai si dice, è la differenza che contraddistingue la professione, in cui la relazione umana è alla base della transazione.
Come potrà sapere il cliente che ha scelto il coach adeguato alle sue esigenze?
Dal primo incontro di chimica, dai risultati, dalle sue emozioni che man mano prova, dalla fiducia stabilità, dalla relazione empatica e rispettosa, dal successo del lavoro intrapreso.
I successi duraturi nel tempo, saranno ulteriore conferma del buon lavoro effettuato.
Quanto conta la motivazione in tutto ciò? Tutto.
Ossia se il coach non ha sufficienti, sane, chiare, positive, motivazioni di base, se il cliente non si attiva per raggiungere i suoi obiettivi, di conseguenza questi non saranno mai raggiunti. La fiducia stabilità potrà durante il percorso attivare dei momenti di verifica, discussione e valutazione dei risultati, e di ciò che si sta vivendo da ambo le parti.
I percorsi di coaching sono un modello-processo da costruire insieme al cliente, dove ogni relazione ha la sua specificità, dovuta alle caratteristiche di personalità specifiche anche, e nonostante l’uso di strumenti già noti, la creatività del coach, l’intuito, la volontà di raggiungere obiettivi eccellenti, genera una differenza specifica per ogni percorso.
Come sappiamo oggi tutto è misurabile, anche le emozioni, attraverso questionari e sofisticati strumenti di misurazione, c’è un ambito che si può allenare, che ha a che fare con atteggiamenti, abitudini, pensieri, la cosiddetta intelligenza emotiva, e ciò che resta comunque, è intangibile.
Con questa consapevolezza ci avvaliamo di strumenti che aiutano a misurare il misurabile e tutto il resto sarà frutto di apprendimento, di sperimentazione, finalizzando un modello che sia anche quello personale, sulla base di gusti e preferenze, sempre entro gli standard comunque consentiti.