Parole vincenti nel coaching

Parole vincenti nel coaching

Cambiamento, motivazione e obiettivo
di
Grazia Geiger

Cambiamento.

Parola chiave, alla base di ogni processo di coaching. Esiste infatti una condizione dalla quale una persona di solito parte, una situazione, uno stato emotivo, che spesso non è gradito,  poiché scomodo, non più adatto, per raggiungere un altro punto, una meta nuova.

Uscire quindi da una zona di discomfort per raggiungerne un’altra, di comfort. Su questo punto lo scenario si apre, ossia sul mondo del coachee, basato su convinzioni limitanti, percezioni strutturate, le cosiddette idee irrazionali e di vantaggi secondari, nel rimanere in uno stato di disagio (consapevolmente o no) con le sue attitudini, giustificando ogni tipo di comportamento, valutando gli altri intorno come  i responsabili del suo eventuale insuccesso; elementi difficili da abbandonare. I risultati tuttavia parlano.

Ecco quindi il momento dell’insight, della consapevolezza, della decisione, che potrebbe arrivare a causa di sofferenza, di una sorta di spinta favorita da qualcuno o da qualcosa, che diventa a quel punto, già la metà, il 50 per cento del percorso da fare. 

Motivazione e obiettivo. 

Atre due parole vincenti. Immaginiamolo come un vero e proprio viaggio da intraprendere, che comporta la scelta della destinazione, il destino… parola che in portoghese vuol dire arrivo.

Un percorso interiore e fisico, comportamentale, cognitivo, emotivo, che consente alla persona, al cliente, la possibilità di programmare piccole e significative tappe intermedie, più facili da raggiungere, luoghi da cui, ristorati, riprendere il cammino. Usiamo le metafore. I colori, i sapori, i rumori, le sensazioni, gli odori.

Immaginiamo le locande di un tempo, dove i cavalli e le carovane, le persone, trovavano ristoro per riprendere il tragitto, avendo a disposizione nuove energie, fisiche e mentali. Ci si riposa un po’.

Organizzando un viaggio di solito si decide con chi, con quale mezzo muoversi, che tipo di valigie e quante portarne. Abiti, documenti, risorse economiche. Sarà al caldo o al freddo, vicino o lontano, con quanto tempo a disposizione? Poco importa, come coach, so che ci vuoi arrivare. Abbiamo stretto un patto. E così ti faccio da spalla, assecondo la tua scelta, ti rassicuro, ti incoraggio, ti premio quando i piccoli intermedi risultati, tappe, sono raggiunti. Condivido commenti ed emozioni.

Alla prima iniziale richiesta di cambiamento, opportuna, congrua, possibile, realizzabile, aderisco, come tuo compagno di viaggio. E faccio il tifo per ciò che andrai a raggiungere, credendo nella possibilità che si realizzi il TUO progetto.

Ossia darò fin dall’inizio, in un clima di fiducia reciproca, il mio voto, credendo nella possibilità che ciò che insieme al cliente/coachee, realizzeremo, sarà un lavoro che avrà come obiettivo il cambiamento e il raggiungimento della meta, che potrà davvero diventare una possibilità concreta.

Il silenzio, l’ascolto, l’accoglienza, l’intuizione, le mie opportune, potenti domande: gli elementi, le risorse a cui il coach fa ricorso per rendere il tragitto, consapevole e adeguato alle possibilità del cliente. Possibilità che si moltiplicano grazie alla scoperta dei suoi talenti, all’impegno, alla gestione del tempo, delle emozioni, del riconoscere sé stesso, come un essere di valore e unico al mondo.

Un’agenda ci accompagnerà per marcare e ricordare tempi e tappe stabilite, gli obiettivi desiderati, fino alla loro realizzazione, al raggiungimento del cambiamento previsto, a cui all’inizio il cliente mira come destinazione del viaggio desiderato.

Così in un comune afflato, si arriva al punto. Là dove LUI-LEI voleva arrivare. A volte incredulo di aver percorso la strada, come sollevato da un peso. Le valigie saranno in questo modo più leggere, la meta desiderata è raggiunta, i cavalli, la carovana, troveranno il giusto ristoro e la ripresa sarà per un altro, nuovo progetto, con energie rinnovate. 

Buon viaggiocelebriamo il successo, e sarà questo il mio augurio da coach.

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